Qualche settimana fa ragionavo con una mia amica sul significato di alcuni avvenimenti che accadono nel corso di una vita. Ne è nata questa canzone che racchiude parte della sua storia e qualche frammento di quel tratto di vita condiviso assieme. Alla fine i nostri ragionamenti non hanno trovato risposta … forse la vita non […]
Qualche settimana fa ragionavo con una mia amica sul significato di alcuni avvenimenti che accadono nel corso di una vita. Ne è nata questa canzone che racchiude parte della sua storia e qualche frammento di quel tratto di vita condiviso assieme.
Alla fine i nostri ragionamenti non hanno trovato risposta … forse la vita non porta con sé un vero significato ed è il nostro tentativo di trovarne uno a renderla significativa.
Uscivi con tua madre che gridava
e tuo padre che beveva e a casa non cenava mai,
a sera guardavamo le vetrine per scoprire fra gli affitti
un posto per fuggire via,
e poi guardavi in faccia le persone
le sfidavi come fossero nemici da affrontare
fumavi e mi parlavi del futuro inventavi mille storie
ed io ti stavo ad ascoltare.
D’estate i pomeriggi a casa mia,
a inventarci mille cose e il tempo non bastava mai,
ho conosciuto tutto il tuo passato,
persone, luoghi eventi che ti hanno attraversato,
ci siamo confidati mille cose,
ho asciugato le tue lacrime,
e stretto le tue mani,
atteso che guarissero da sole
le ferite la vita non poteva cancellare.
Mi ha detto chi ti ha vista qui da poco,
che sei rimasta bella e insolente come allora,
sei stata amante di un tipo sposato,
da lui hai avuto un figlio e questo ti ha lasciato,
e che a fatica sbarchi a fine mese,
hai due lavori e il tempo non ti basta mai,
e non sorridi più come una volta,
quando sfidavi il mondo,
con i sogni e con la gioia.Se solo ora guardassimo quel mondo,
con qualche ruga in meno e qualche sogno in più,
se avessimo un momento per vedere
fra i giorni spenti un attimo di quella gioventù,
potessimo parlare con noi stessi
e dire a quei ragazzi che non torneranno mai,
che il tempo inganna tutte le persone
le cose se ne vanno
e resta solo un impressione….Un giorno mi hai chiamato disperata,
e maledivi il giorno in cui ti eri innamorata,
mi hai raccontato i tuoi progetti strani
io non ho detto niente per non rovinarti i piani,
da allora son passati già vent’anni
non me ne sono accorto,
ma non ti ho rivista più,
mi sei passata accanto qualche volta,
ho finto di distrarmi per paura di scoprire…Che siamo una parentesi soltanto
un espediente un viaggio che chiamammo gioventù,
di tante cose che provammo un tempo,
non resta che un ricordo, una impressione nulla più.
Stagioni si confondono l’un l’altra
poi se ne vanno e non le ricordiamo quasi mai,
ed il presente è un eco del passato,
che non ci insegna niente
tranne che tutto è già stato…
– Daniele de Marchi
