Bar Gardenia

Nel centro di Schio, esiste un vicolo dove nel 2002 sorgeva il Bar Gardenia. Si trattava di un piccolo locale gestito da una ragazza stupenda che aveva i capelli mossi ed uno sguardo acceso di vita. Era l’estate dei mondiali di calcio in Corea, del ritorno dei Savoia in Italia e delle notti cariche di emozioni che si provano solo quando si ha poco più di vent’anni.

Quell’estate se ne andò via, come passano le tante stagioni della vita e portò via con se la vita di quella splendida ragazza che gestiva il Bar Gardenia.

Dopo 16 anni di lei, di quell’estate e del suo Bar Gardenia non resta più alcuna traccia – c’è ancora quel vicolo, la porta ormai consunta dal tempo, la traccia delle luminarie sul muro ed una scritta in vendita.

La canzone cerca di riportare in vita le luci e le suggestioni di quell’estate e con esse la memoria di quella povera ragazza, di cui non ricordo il nome, che tanti anni fa gestiva quel suo piccolo locale convinta di avere una vita davanti.

Festa canzoni, follie,
profumi d’estate e gran compagnie,
ragazza da dietro un bancone,
a chi nascondevi la tua passione.

E l’aria era tiepida e a sera,
aveva il sapore della libertà,
se a notte ti lasciavi andare
il giorno splendevi di felicità.

Ridevi e i tuoi occhi eran chiari,
come una stagione che ancora non sa,
che un giorno vestito d’inverno
un grigio novembre si presenterà.

Ridevi e la piazza era solo,
lo sfondo perfetto alla tua bellezza
opera d’arte incompiuta
della tua storia finita in fretta.

Le notti sembravano eterne,
e l’aria odorava di serenità,
la vita era un’eco lontana,
come le luci della città.

Poi sono passati tanti anni
e attorno nessuno mi parla di te,
un giorno non sei più tornata,
poi ho visto in un foglio che te n’eri andata.

Ritorna ragazza d’allora,
nel bar Gardenia, in quella sera
c’è un vicolo buio e deserto,
che ancora ti attende in silenzio da tempo.

Ne sono trascorsi degli anni,
dall’ultima estate in cui c’eri tu,
allegra com’eri in quei giorni,
che neanche i ricordi
ricordano più…