Comunicazione e post-alfabetismo

Marzo 23, 2018

Ultimamente una serie di coincidenze mi hanno fatto riflettere : – L’altra sera un mio amico che insegna alle scuole elementari raccontava di come le nuove lavagne multimediali abbiano modificato le modalità di insegnamento, favorendo un maggiore coinvolgimento ed entusiasmo da parte dei bambini. – Gli adolescenti non utilizzano più la loro casella email in […]

Ultimamente una serie di coincidenze mi hanno fatto riflettere :

– L’altra sera un mio amico che insegna alle scuole elementari raccontava di come le nuove lavagne multimediali abbiano modificato le modalità di insegnamento, favorendo un maggiore coinvolgimento ed entusiasmo da parte dei bambini.

– Gli adolescenti non utilizzano più la loro casella email in quanto resa obsoleta obsoleta da svariati social media quali Facebook, Twitter e Youtube.

– Apple ha presentato iBook 2 un innovativo sistema per creare libri e manuali scolastici interattivi ( composti da video, audio, test ecc.. ).

– I siti internet puntano sempre di più sull’impatto grafico, in quanto l’utente del 2012 non è abituato a leggere, o meglio vuole che il sito soddisfi in maniera chiara e sintetica obiettivi ed esigenze dell’utente.

A tutto questo va sommato il boom dei dispositivi touch screen ( quali iPad e iPhone ) la cui esperienza utente è caratterizzata da icone e pittogrammi in grado di rendere fortemente intuitiva l’interazione fra l’utente ed il contenuto.

Tutto questo mi ha fatto intuire che l’era del post-alfabetismo prevista da Marshall Mcluhan è oramai alle porte.

L’epoca dell’alfabetizzazione ha introdotto guerre e nazionalismi, gli stessi media come la stampa, la radio e la televisione hanno in qualche modo determinato la storia del ‘900, introducendo concetti, pensieri e termini nuovi, modificando attorno ad essi la storia delle persone.

Quando Mcluhan diceva che “il medium è il messaggio” in realtà intendeva semplicemente esprimere il fatto che l’esistenza di un mezzo di comunicazione porta la comunicazione stessa ad adeguarsi al mezzo e perciò in un certo senso è il mezzo ad intervenire sul messaggio.

Una delle frasi di Jobs che mi ha sempre più colpito è : ” I network sono sul mercato per dare alla gente esattamente quello che vuole ” in sintesi questo significa che l’unico scopo dei network è quello di far trovare alle persone quello che inconsapevolmente desiderano, ne dipende il fatto che per “vendere”, lo stesso network è in un certo senso condizionato dalle modalità con le quali la massa vuole comprendere un messaggio.

Nell’epoca del post-alfabetismo i ragazzi hanno bisogno di comunicare ed interagire con il mondo sfruttando modalità che fuoriescono dal comune testo scritto. Per comunicare fra loro preferiscono usare facebook, agganciando immagini a frasi sintetiche, video e suoni. In un sito le persone ricercano immediatezza e facilità, pretendono di trovare la singola informazione isolata dal contesto. Google deve farsi sempre più preciso facendo si che in meno di 30 secondi qualunque tipo di richiesta venga soddisfatta.

Gli stessi Smartphone di nuova generazione offrono specifiche applicazioni per rispondere a precise esigenze ed il concetto stesso di internet si è spostato dalla comune pagina web fino ad arrivare ad un  collettore on-demand in grado di archiviare la maggior parte della vita delle persone.

I tempi televisivi si sono ristretti a tal punto da diventare serrati e in un certo senso asfissianti e gli stessi format di maggiore successo si stanno adeguando ad un progressivo cambiamento.

L’epoca del post-alfabetismo è arrivata, e non per questo deve essere demonizzata poiché fa semplicemente parte dell’evoluzione del genere umano. Probabilmente il post-alfabetismo, come è successo per l’alfabetismo, renderà ancora più accessibili determinati contenuti che un tempo erano privilegio di pochi, sicuramente il post-alfabetismo porterà beneficio alla massa  e sarà l’icona della società post-industriale.

Credo ci sarà comunque un prezzo da pagare… probabilmente anche in questo caso lo lasceremo in eredità ai nostri figli.

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    Esperto di comunicazione interdisciplinare.

    Consulente con oltre 20 anni di esperienza in ambiti manageriali, comportamentali e di vendita. Digital Marketing Strategist nell’ambito della ideazione, coordinamento e realizzazione di progetti di Marketing Digitale.