La comunicazione strategica

Marzo 23, 2018

La COMUNICAZIONE è l’insieme dei messaggi inviati e ricevuti. Scambio di informazioni. In sintesi la COMUNICAZIONE rappresenta qualsiasi evento, oggetto, comportamento che modifica il valore di probabilità del comportamento futuro di un organismo. La comunicazione è costituita da tutte le tipologie di messaggi che intercorrono e vengono scambiati da una persona a qualche altra. “Definiamo ‘comunicazione’ […]

La COMUNICAZIONE è l’insieme dei messaggi inviati e ricevuti. Scambio di informazioni.

In sintesi la COMUNICAZIONE rappresenta qualsiasi evento, oggetto, comportamento che modifica il valore di probabilità del comportamento futuro di un organismo. La comunicazione è costituita da tutte le tipologie di messaggi che intercorrono e vengono scambiati da una persona a qualche altra.

“Definiamo ‘comunicazione’ una qualsiasi cosa una persona faccia per influire sull’esperienza di un’altra …non è possibile, comunicando, non influenzare l’esperienza di qualcuno e non generare una reazione. Una reazione può andare da un messaggio verbale a un cambiamento nell’incarnato del viso, ai movimenti degli occhi, ai gesti o alla respirazione. Ognuno di questi mutamenti è un indice che lo stato interiore della persona è stato modificato, che la sua esperienza è stata condizionata. E’ per noi secondario che una reazione sia conscia o inconscia. Siccome la coscienza è limitata, siamo in realtà consapevoli solo di una piccola parte degli stimoli a cui continuamente reagiamo. In ogni incontro faccia a faccia con un altro essere umano vi è una gran quantità di informazioni scambiate e di reazioni provocate, gran parte delle quali inconsce”

La parte verbale della nostra comunicazione non è che un aspetto dell’intero processo comunicativo. Una quantità enorme di informazioni è trasmessa con gli aspetti non verbali (tonali, gestuali e tattili) della nostra comunicazione, che per la maggior parte della gente ha tipicamente luogo al di sotto della soglia della coscienza. Inoltre, le persone per lo più non sono consce della maggior parte delle rappresentazioni che passano per i loro sistemi neurologici mentre esse percorrono le varie fasi delle loro strategie. Molti hanno un’estrema difficoltà a sintonizzarsi sulla loro effettiva esperienza sensoriale o a comunicarla verbalmente

La comunicazione va oltre il significato letterale delle parole espresse; essa è molto più profonda. La ricerca ha evidenziato che in una fase iniziale di conoscenza con una persona, il linguaggio del corpo gioca un ruolo di fondamentale importanza, con una percentuale di incidenza sulla comunicazione pari al 55%, tramite gesti, posture e contatto visivo. Per il 38% del totale incidono in seguito il tono di voce e tutte le componenti paraverbali, mentre il significato letterale delle parole espresse influisce solo per il 7%. Per questo motivo il più delle volte, quando ci si presenta ad una persona, il proprio nome rimane inascoltato in quanto l’attenzione dell’interlocutore è fortemente concentrata sul nostro linguaggio del corpo. Il giudizio che diamo ad una persona nel corso dei primi minuti prende il nome di priming.

Obiettivi ben formati

Uno dei presupposti dell’approccio strategico è che non esiste la realtà ma soltanto una sua interpretazione. Questo significa che ognuno di noi crea la propria interpretazione del mondo.  La nostra visione del mondo determina il nostro comportamento che a sua volta genera obiettivi. Per questo motivo, l’abilità di concentrarsi, visualizzare, immaginare obiettivi chiari e misurabili rappresenta la chiave del successo.

Ampliando la propria immaginazione si ottengono risultati infinitamente maggiori che lavorando di più e con maggiore forza di volontà.

In sintesi le chiavi per ottenere risultati potrebbero essere sintetizzate in alcuni concetti elementari :

  • decidi cosa vuoi ( poniti un obiettivo misurabile )
  • agisci ( fai seguire al pensiero l’azione )
  • rivolgi la tua attenzione al risultato;
  • cambia finché non raggiungi il risultato.

Ricorda che non è la direzione del vento ma la posizione delle vele a determinare dove andremo.

A separare il successo dal fallimento esiste una sottile linea di demarcazione fatta di piccole fasi. La prima fase è rappresentata dall’agire, ovvero fare un piccolo cambiamento ( 2mm ) fuori dai comportamenti abituali.

Perché un obiettivo sia ben-formato dovrebbe essere :

  • Specifico
  • Misurabile
  • Accessibile
  • Realistico
  • Temporale ( deve esserci una data entro la quale l’obbiettivo dovrà essere raggiunto )

Per ogni obiettivo inoltre sarà indispensabile chiedersi :

  • cosa voglio? ( formulandolo in modo positivo )
    dove , quando , con chi ? ( devo contestualizzarlo )
  • quanto è importante ?
  • è in armonia con me stesso ?
  • cosa posso fare personalmente ? a chi posso chiedere ?
  • come saprò di averlo raggiunto ?

Inoltre sarà indispensabile chiedersi :

    • Cosa sono disposto a perdere ?
    • Chi devo diventare ?
    • Cosa devo fare di più , cosa devo smettere di fare ?
    • Come mi parlerò quando avrò raggiunto l’obiettivo sperato ?

Pensare come se

A causa dei filtri mentali di cui l’uomo è dotato, è impossibile per una persona agire direttamente sulla realtà. Infatti quello che di solito noi riteniamo essere la realtà esterna in realtà altro non è che una rappresentazione della realtà stessa.

Per tale motivo le credenze che noi abbiamo riguardo noi stessi (l’immagine di sé) o riguardo gli altri, non sono altro che delle immagini mentali che non corrispondono alla realtà oggettiva ( supposto che esista una realtà oggettiva ).

Partendo da questo presupposto e ricordando che le nostre azioni dipendono da ciò in cui crediamo, per produrre un cambiamento e superare i limiti che ci siamo autoimposti  è possibile ricorrere all’immaginazione, in quanto il nostro per il nostro inconscio un’esperienza vividamente immaginata e un’esperienza realmente vissuta possiedono un comune significato simbolico.

Comportandoci “come se” una certa cosa fosse vera possiamo inviare al nostro cervello dei segnali di cambiamento in grado di allargare la nostra zona di comfort e superare i nostri limiti abituali.

Immagini e visualizzazioni

L’immaginazione è la capacità della mente di produrre immagini. Gran parte di quello che proviamo, ricordiamo o vogliamo mettere in atto viene computato a livello inconscio attraverso un processo immaginativo. L’immaginazione in un certo senso rappresenta una delle più grandi risorse che se utilizzata consapevolmente può produrre significativi risultati.

Gran parte del nostro modo di percepire e rielaborare l’esperienza passa attraverso una serie di processi nei quali l’immaginazione fa da protagonista, prendendo ad esempio la frase :

– Pensa al sole che riscalda la tua pelle in un chiaro giorno d’estate…

Una tale suggestione è in grado di produrre una immagine legata ad una esperienza realmente vissuta oppure costruita sulla base di esperienze simili o semplicemente rielaborate. Questo significa che ciò che viviamo e quello che fantastichiamo sfrutta le medesime modalità e gli stessi canali per entrare in contatto con la mente inconscia.

A maggior ragione dare in pasto al cervello “immagini di qualità” rappresenta una via per produrre cambiamenti duraturi in campo psicologico, relazionale e personale. In tutte le discipline che vanno dal training autogeno, passando per l’ipnosi, la meditazione o la mindfulness l’immaginazione rappresenta la colonna portante in grado di accedere a livelli di consapevolezza più profondi.

L’arte di saper produrre immagini di qualità si chiama visualizzazione. Le migliori visualizzazioni dovrebbero venire prodotte in uno stato mentale “favorevole” in grado di avere libero accesso all’emisfero non dominante ( banalmente definito emisfero destro ) ove risiede la nostra parte più inconscia.

Tre semplici passi per produrre una visualizzazione di qualità potrebbero essere sintetizzati in :

  • Definisci il tuo obiettivo: Avere un obiettivo chiaro significa conoscere la destinazione ( ovvero dove si vuole arrivare ). Jim Rohn diceva : Non è la direzione del vento ma la posizione delle vele a determinare dove andremo.
  • Immagina di fare il primo passo rivolto all’obiettivo : Una volta definito il COSA puoi iniziare a pensare al COME, cercando di declinare pensieri in comportamenti. Non pensare a tutto il percorso che dovrai affrontare, pensa al primo passo che devi compiere, ai primi due millimetri, alla primissima azione che ti metterà nelle condizioni di orientarti al risultato.
  • Immagina te stesso come se : Pensa a te stesso come se avessi già raggiunto il tuo obiettivo, visualizza quello che vedrai quando lo avrai raggiunto, cosa penserai, come parlerai a te stesso e come ti relazionerai con gli altri.
  • L’esercizio qui sopra è utile per acquisire maggiore controllo della propria immaginazione, e la visualizzazione è di grandissimo valore nel fissare suggestioni a livello inconscio.

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    Esperto di comunicazione interdisciplinare.

    Consulente con oltre 20 anni di esperienza in ambiti manageriali, comportamentali e di vendita. Digital Marketing Strategist nell’ambito della ideazione, coordinamento e realizzazione di progetti di Marketing Digitale.