Ciò che caratterizza una persona di successo non è necessariamente un quoziente intellettivo straordinario ma la volontà di mettersi in gioco
Steve Jobs, uno degli innovatori più iconici del nostro tempo, ci ha lasciato con una riflessione potente: “Molto probabilmente le persone che hanno cambiato il mondo e sono state rilevanti per l’umanità non sono più intelligenti di quanto lo sei tu.” Questa affermazione solleva un interrogativo cruciale sulle qualità che veramente distinguono le persone di successo e quelle che restano nell’anonimato. La risposta, spesso, è la propensione a mettersi in gioco e agire.
Ciò che caratterizza una persona di successo non è necessariamente un quoziente intellettivo straordinario o una vasta cultura, ma piuttosto la volontà di trasformare i propri pensieri in azioni concrete. Questa predisposizione mentale a sfidare se stessi, a sperimentare e imparare è ciò che può davvero fare la differenza.
Spesso, vediamo individui altamente preparati e competenti in molteplici ambiti che, tuttavia, non riescono a tradurre questa preparazione in azioni concrete. Questo accade perché talvolta si cerca la perfezione, quando invece la chiave del successo è la sperimentazione. Come afferma Jobs, “una cosa per essere fatta bene deve essere sperimentata.” La sperimentazione implica il mettersi in gioco, il superare la paura di sbagliare e la volontà di apprendere dagli errori.
Oscar Wilde ci ricorda che “l’esperienza è il nome che noi diamo ai nostri errori.” Quando ci mettiamo in gioco, affrontiamo inevitabilmente situazioni nuove e sconosciute. Possiamo avere tutta la preparazione del mondo, ma l’esperienza pratica è ciò che ci insegna a migliorare e diventare abili. L’abilità è il risultato di un processo ripetitivo, in cui impariamo attraverso il tentativo e l’errore, fino a che quella competenza diventa parte di noi, un automatismo indotto.
Per mettersi in gioco e raggiungere i propri obiettivi, è essenziale adottare un mindset funzionale:
1. Costanza nel Desiderio: Il primo passo è riconoscere un desiderio profondo, qualcosa che si desidera raggiungere. Questo desiderio deve essere costante nel tempo. Se cambia facilmente, potrebbe essere un semplice capriccio. Ma se persiste, diventa una spinta interiore costante.
2. Definire in Positivo: La chiave è pensare a cosa si vuole raggiungere in modo positivo. Visualizzare se stessi nell’atto di compiere quell’azione, immaginare chiaramente il successo. Questa visione positiva funge da forza trainante che motiva l’azione.
3. La Prima Azione: Una volta definito il desiderio, il passo successivo è identificare la prima azione concreta verso quell’obiettivo. E poi compierla. È importante iniziare, anche se può sembrare una piccola mossa. Questo primo passo rompe l’inazione e avvia il processo di apprendimento.
Mettendo in pratica questo approccio, si inizia un viaggio di crescita personale e professionale. È essenziale ricordare che commettere errori è una parte naturale del processo. Ogni errore è un’opportunità per imparare, migliorarsi e sviluppare nuove competenze. Come afferma Henry Ford, “il fallimento è l’opportunità di cominciare di nuovo in modo più intelligente.”
Il mettersi in gioco è la chiave per realizzare il proprio potenziale e per contribuire al cambiamento nel mondo. Steve Jobs e Oscar Wilde ci invitano a trasformare il nostro desiderio in azione e a non temere gli errori, poiché sono il percorso verso il successo. Quindi, riflettiamo sul nostro desiderio latente, visualizziamolo e mettiamoci in azione, perché è solo attraverso l’esperienza che raggiungeremo nuove vette e cambieremo il nostro mondo e quello degli altri.