Pnl e comunicazione strategica

Marzo 23, 2018

La PNL ( programmazione neuro linguistica ) nella comunicazione Una definizione di Pnl potrebbe essere : studio della struttura dell’esperienza soggettiva. La PNL è lo studio delle componenti della percezione e del comportamento che rendono possibile la nostra esperienza. Con l’espressione Programmazione Neurolinguistica indichiamo quello che a nostro giudizio è il procedimento fondamentale usato da […]

La PNL ( programmazione neuro linguistica ) nella comunicazione

Una definizione di Pnl potrebbe essere : studio della struttura dell’esperienza soggettiva.

La PNL è lo studio delle componenti della percezione e del comportamento che rendono possibile la nostra esperienza. Con l’espressione Programmazione Neurolinguistica indichiamo quello che a nostro giudizio è il procedimento fondamentale usato da tutti gli esseri umani per codificare, trasferire, guidare e modificare il comportamento.

Il comportamento di una persona è programmato con la combinazione e la disposizione in sequenza delle rappresentazioni del sistema neurale – visioni, suoni, sensazioni, odori, sapori – indipendentemente dal tipo di comportamento stesso: prendere una decisione, dare un calcio al pallone, sorridere a una persona…”

L’acronimo PNL indica tre aspetti di fondamentale importanza :

  • PROGRAMMAZIONE si riferisce al processo di organizzazione delle componenti di un sistema ( le rappresentazioni sensoriali ) per il conseguimento di risultati specifici
  • NEURO sta ad indicare il principio fondamentale secondo cui ogni comportamento risulta da processi neurologici.
  • LINGUISTICO: indica che i processi neurali vengono rappresentati, ordinati e disposti in sequenza in modelli e strategie, attraverso il linguaggio e i sistemi di comunicazione.

La Pnl è una tecnica psicologica nata con l’intento di migliorare il proprio modo di relazionarsi con se stessi e con gli altri, acquisendo maggiore consapevolezza della propria individualità e delle potenzialità insite in ognuno di noi.

 Concepita da un Linguista e da un Matematico, la PNL si pone come obiettivo principale quello di liberare le persone dalle loro abitudini dannose, interrompere gli schemi abituali ed abbattere le convinzioni limitanti.

Per fare questo si avvale di tecniche di META-COMUNICAZIONE che vanno dalla ipnosi eriksoniana sino a modelli basati su sistemi rappresentazionali e sub-modalità. Negli ultimi anni inoltre la Programmazione neuro-linguistica viene utilizzata all’interno di corsi di comunicazione persuasiva offrendo alle persone una serie di strumenti utili per poter comunicare in maniera efficace.

La PNL è sbarcata da anni anche nel nostro paese, grazie al prezioso contributo di scuole ed enti che contribuiscono alla sua divulgazione.

I presupposti della Pnl

La pnl si basa su una serie di presupposti :

    • La mappa non è il terriotiro.
    • E’ impossibile non comunicare.
    • Il significato della comunicazione sta nel responso che se ne ottiene, indipendentemente dalla intenzioni.
    • Ci sono delle intenzioni positive e di miglioramento dietro ogni comportamento umano.
    • Ogni essere umano ha risorse sufficienti a garantirgli di realizzare ciò che maggiormente desidera.
    • Non esistono fallimenti ma solo risultati.
    • Ognuno effettua le migliori scelte possibili al momento.
    • Le scelte sono desiderabili e molteplici.
    • Il potenziamento personale è la capacità di produrre i risultati desiderati.
    • L’uomo non è una creatura delle circostanze, le circostanze sono una creatura dell’uomo.
    • Noi siamo la somma dei nostri pensieri.
    • Nessun evento è totalmente positivo o totalmente negativo.

La mappa non è il territorio

Vi è un’irriducibile differenza tra il mondo e l’esperienza che ne abbiamo. Noi esseri umani non agiamo direttamente sul mondo. Ciascuno di noi crea una rappresentazione del mondo in cui vive; creiamo cioè una mappa o modello, che usiamo per originare il nostro comportamento. Per questo motivo si dice che viviamo di realtà percepita.

La nostra rappresentazione del mondo determina in larga misura l’esperienza del mondo che avremo, il modo in cui lo percepiremo, le scelte che ci sembreranno disponibili vivendoci dentro. Come esseri umani noi non agiamo direttamente sul mondo con il nostro comportamento, quanto piuttosto attraverso una mappa o modello di quello che crediamo sia il mondo

Gli esseri umani non operano direttamente sul mondo ma attraverso interpretazioni di quello che hanno percepito attraverso i loro organi di senso. Le informazioni provenienti dall’esterno e dall’interno ( stati emotivi ) sono infatti organizzate, elaborate e filtrate attraverso il proprio sistema di convinzioni.

Rendendoci conto che gli esseri umani non operano direttamente sul mondo che vanno sperimentando, ma attraverso le trasformazioni sensoriali di esso, ci rendiamo conto che la ‘verità’ è una metafora piuttosto che un criterio di misura assoluto della realtà esterna.

“ Non esistono fatti ma solo interpretazioni ” – Nietzsche

L’affermazione di Korzybsky, secondo cui ‘la mappa non è il territorio’, è vera per due aspetti importanti. In primo luogo, noi esseri umani creiamo dei modellii del nostro mondo che usiamo come guida per il comportamento. In secondo luogo, possiamo disporre di più mappe per rappresentare le nostre esperienza.

Di solito noi esseri umani attribuiamo il valore più elevato ad un dato sistema rappresentazionale ( visivo, auditivo, cinestetico ) e trascuriamo assai spesso di usare gli altri cha abbiamo a disposizione.

Il modello che ci creiamo per dirigerci nel mondo si fonda in parte sulle nostre esperienze. Quindi attraverso pensieri e comportamenti inediti ciascuno di noi si può creare un diverso modello del mondo e giungere così a vivere in una realtà diversa.

Ricalco

Il ricalco è l’essenza di ciò di cui si ha bisogno per stabilire un rapporto.

Significa entrare in relazione con il proprio interlocutore basandosi sul suo modello e stabilire con lui delle affinità sia a livello cosciente sia, cosa ancor più importante, inconsciamente.

Ci sono tanti modi per farlo, quanti ne permette la vostra esperienza sensoriale; nella misura in cui voi potete adeguarvi al comportamento verbale e non verbale di un’altra persona, ricalcherete la sua esperienza.

Il Ricalco è l’abilità del comunicatore di inviare al proprio interlocutore messaggi del tipo: “Ti capisco perché io sono come te”.

Il Ricalco non consiste nella semplice duplicazione degli atteggiamenti mentali e fisiologici del nostro interlocutore, ricalcare significa entrare in sintonia profonda con il modo suo di percepire ed elaborare la realtà prestando attenzione a stati emotivi, rappresentazioni mentali, convinzioni e schemi comportamentali.

Rapport

Il termine “rapport” indica che esiste o che si è stabilita una reciproca comprensione tra due o più persone. Un sinonimo di rapport potrebbe essere sintonia o feeling.

Per rapport si intende la capacità di penetrare nel mondo di qualcun altro, facendo in modo che si senta compreso, capito ed accettato.

La creazione del rapport è essenziale per l’instaurazione di un’atmosfera di fiducia reciproca e di un clima confidenziale e partecipativo in cui ognuno possa sentirsi a proprio agio.

Come facciamo ad accorgerci se stiamo veramente riuscendo ad entrare in sintonia con qualcuno, o se al contrario lo stiamo irritando?

Per entrare in RAPPORT ed effettuare una COMUNICAZIONE STRATEGICA esistono alcuni strumenti di fondamentale importanza quali

  • Calibrazione
  • Ricalco
  • Guida

Calibrazione

La calibrazione consiste nell’imparare a riconoscere i diversi stati mentali in cui un individuo si trova al fine di guidarlo verso uno stato desiderato.

Guida

Guidare significa portare il nostro interlocutore a capire il nostro punto di vista, generando in lui pensieri e comportamenti inediti. Per questo motivo la guida rappresenta in un certo senso la fase “manipolativa” della comunicazione.

Lo schema del RICALCO E GUIDA può essere assimilato ad un ballo, dove è dapprima indispensabile “entrare nel ritmo” del partner, per poter guidare successivamente i “passi”. Naturalmente l’interlocutore avrà maggiore “propensione” a lasciarsi guidare tanto più profondo ed efficace sarà stato il ricalco.

L’uso del RICALCO E GUIDA può essere ancora più efficace se adattiamo la nostra comunicazione al Sistema rappresentazionale ( VAK ) del nostro interlocutore.

Sistemi rappresentazionali

Vi sono tre principali canali di ingresso mediante i quali noi esseri umani riceviamo le informazioni sul mondo circostante: visivo, auditivo, cinestesico. Ciascuno di questi tre canali sensoriali di ingresso ci fornisce una corrente di informazioni che usiamo per organizzare la nostra esperienza.

L’uomo elabora la realtà a partire dalla propria percezione, quindi dalle informazioni che i suoi sensi sono in grado di fornirgli.

La psicologia moderna ha scoperto uno stretto legame tra le nostre modalità sensoriali e il modo in cui “filtriamo” il mondo reale. Le modalità sensoriali sono cinque e corrispondono agli organi di senso.

I sistemi rappresentazioni sono tre:

  1. VISIVO (V): può essere impiegato semplicemente per osservare il mondo che ci circonda (Visivo esterno: Ve) o per riprodurre internamente o visualizzare mentalmente delle immagini (Visivo interno: Vi).
  2. AUDITIVO (A): quando ascoltiamo dei suoni reali utilizziamo il sistema Auditivo esterno (Ae), mentre quando creiamo suoni con la nostra mente usiamo l’Auditivo interno (Ai).
  3. CINESTESICO(K): Il cinestetico esterno Include le sensazioni tattili,relative alla temperatura, consistenza e umidità. Il cinestesico interno riguarda le sensazioni ricordate, le emozioni e il rapporto e la consapevolezza interiori che abbiamo del nostro corpo. E’ grazie a questa capacità che riusciamo a mantenere il controllo e la gestione del nostro corpo nello spazio, quando chiudiamo gli occhi.

Le iniziali maiuscole VAK sono le abbreviazioni dei principali sistemi rappresentazionali che usiamo per la costruzione dei nostri modelli del mondo.

Un sistema rappresentazionale è un processo sensoriale che dà origine e regola il comportamento: il ricordo di qualcosa che si è visto o udito; una sensazione sia viscerale che tattile provata, il ricordo di un sapore o di un odore.

In sintesi ciò che percepiamo esternamente ( consciamente o inconsciamente ) lo traduciamo in rappresentazioni interne che, alternativamente, condizionano il nostro comportamento. Ogni volta che un essere umano interagisce con il mondo circostante, lo fa tramite rappresentazioni sensoriali. Le informazioni vengono raccolte attraverso tutti i canali e vengono elaborate attraverso alcuni canali sensoriali prediletti, e infine riversate nel mondo esterno sotto forma di comportamento. Il canale di processo sensoriale di cui l’individuo è più consapevole, sarà chiamato ‘sistema rappresentazionale primario’: è il canale sensoriale maggiormente valutato dalla persona, e di cui questa è maggiormente consapevole.

Per capire il canale primario di una persona occorre prestare attenzione ad alcuni dettagli che caratterizzano persona visive, auditive e cinestetiche.

PERSONA VISIVA (V)

  • Ritmo veloce
  • Tono squillante e volume della voce piuttosto alto
  • Gestualità accentuata
  • Respirazione alta e veloce
  • Colorazione pallida

PERSONA AUDITIV (A)

  • Tono della voce armonioso
  • Movenza delle mani che seguono le parole
  • Pause, accenti, enfasi nella voce

PERSONA CINESTETICA (K)

  • Ritmo lento
  • Tono basso
  • Volume basso
  • Spalle ricurve e testa bassa
  • Gestualità centripeta e limitata
  • Respirazione profonda e lenta

Sub Modalità

Le sub-modalità sono gli elementi strutturali che determinano le caratteristiche delle nostre rappresentazioni mentali. Le sub-modalità sono sia uno strumento di cambiamento personale, sia un potentissimo strumento comunicativo.

Le rappresentazioni mentali possiedono caratteristiche e strutture differenti tra loro tramite le quali la mente separa la realtà, dalla fantasia. Saper estrarre le proprie sub-modalità o le sub-modalità di una persona risulta utile per avvicinarsi al modo di computare l’esperienza e rielaborarla sotto forma di rappresentazioni mentali.

Passando in rassegna i tre principali sistemi rappresentazionali si potrebbero delineare alcuni aspetti che caratterizzano una rappresentazione mentale :

Sub modalità visive

  • Dimensione
  • Colore o bianco e nero
  • Posizione nel campo visivo (sopra o sotto, in alto a destra, a sinistra, in basso etc…)
  • Distanza dall’immagine
  • Contrasto
  • Luminosità
  • Associazione o dissociazione (se vivo l’esperienza in prima persona o vedo la mia figura come un osservatore esterno)
  • Film, immagine fissa o sequenza di diapositive
  • Messa a fuoco
  • Velocità
  • Durata
  • Tridimensionalità o immagini in due dimensioni
  • Presenza di sfondi definiti o di figure in primo piano
  • Immagini panoramiche o zoom di particolari
  • Provenienza e direzione della luce
  • Prospettiva (punto di veduta)
  • Saturazione dei colori
  • Inclinazione
  • Quantità di immagini
  • Rapporti tra le dimensioni
  • Lampeggiamenti
  • Tutte le altre sub-modalità che sei in grado di riconoscere e isolare

Submodalità uditive (suoni)

  • Volume
  • Ritmo (regolare, irregolare)
  • Timbro
  • Provenienza del suono (da destra, da sinistra, dall’alto)
  • Suono lontano o vicino, smorzato, ovattato, chiaro, forte etc.
  • Durata
  • Cadenza
  • Frequenza
  • Suono continuo o interrotto
  • Suono associato o dissociato
  • Suono digitale (parole)
  • Fonte esterna o interna
  • Risonanza, eco, mono o stereo
  • Tutte le altre sub-modalità che sei in grado di riconoscere e isolare

Submodalità cinestesiche (sensazioni)

  • Intensità
  • Pressione
  • Localizzazione sul corpo della sensazione
  • Frequenza cardiaca
  • Temperatura (caldo, freddo)
  • Tensione muscolare
  • Direzione della sensazione

Ancoraggio

Un’ancora è un processo attraverso il quale, qualsiasi stimolo o rappresentazione (interna o esterna) induce a una risposta emotiva.

Si può ancorare intenzionalmente o naturalmente, generalmente le ancore terapeutiche sono di tipo cinestesico , questo perché è più facile per una persona toccarsi una parte del corpo che udire un suono, vedere un’immagine o sentire un profumo.

E’ importante scoprire che possiamo crearci delle ancore per entrare rapidamente in stati piacevoli, positivi e possiamo renderci conto quali sono le ancore che al contrario ci inducono stati spiacevoli o negativi.

Es.: la parola “lillà” è ancorata a determinati canali sensoriali (vista, olfatto, …) a seconda di ciò che evoca.

Il processo di ‘ancoraggio’ è designato ad associare uno stimolo a una particolare esperienza. L’ancoraggio è un metodo per accedere o ri-accedere a una particolare rappresentazione associata ad un determinato stimolo.

L’ancoraggio poggia sul presupposto che tutte le esperienze vengono rappresentate come una Gestalt delle informazioni sensoriali. Potremmo quindi servirci di una parte qualsiasi di un’esperienza come scorciatoia per accedere a un’altra parte dell’esperienza stessa”

Le espressioni del volto, i gesti (V), il tono e il ritmo della voce (A), il tatto, gli odori e i gusti (K) possono essere ancore per altre rappresentazioni. Anche la vista, i suoni, gli odori e le sensazioni interni possono essere ancore per altre esperienze.

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    Esperto di comunicazione interdisciplinare.

    Consulente con oltre 20 anni di esperienza in ambiti manageriali, comportamentali e di vendita. Digital Marketing Strategist nell’ambito della ideazione, coordinamento e realizzazione di progetti di Marketing Digitale.