La protagonista di questa canzone è confusa, sta cercando risposte nelle parole e negli sguardi degli altri. E’ un pomeriggio piovoso, in una Vicenza grigia e piena di traffico, davanti a lei la possibilità di vivere un amore, nella sua testa tante domande, paura dei giudizi degli altri e incapacità di prevedere il futuro che […]
La protagonista di questa canzone è confusa, sta cercando risposte nelle parole e negli sguardi degli altri. E’ un pomeriggio piovoso, in una Vicenza grigia e piena di traffico, davanti a lei la possibilità di vivere un amore, nella sua testa tante domande, paura dei giudizi degli altri e incapacità di prevedere il futuro che la aspetta.
La canzone parla di solitudine, la solitudine che prova ognuno di noi quando si trova davanti ad una scelta. Eppure un piccolo raggio di sole, anche in quel giorno, sembra spuntare ed è rappresentato dall’inevitabile passare del tempo che fa in modo che le cose evolvano comunque al di là nostra volontà e della nostra paura ad essere quello che spontaneamente saremo un giorno.
Mentre mi allontanavo
ieri dopo averti lasciato,
ti ho vista da sola in disparte,
vorrei essere tornato.
Parevi una tenera bimba,
che attende impaurita il destino,
in quel grigio giorno d’Ottobre,
d’un epoca senza avvenire.
Se vuoi adesso scrivimi e pensa,
che tutto sarà come prima,
che la persona che sei,
domani tu non sarai.
Che quel pomeriggio d’autunno
le strade che abbiamo solcato,
il freddo che c’era quel giorno,
lo abbiamo per sempre lasciato.
La strade deserte quel giorno,
e l’abito nero che avevi,
parevan parlarmi di un tempo,
che ancora tu non conoscevi.
E tutto sembrava allusivo,
il mondo pareva tornato
in un pomeriggio d’autunno,
lasciato tanti anni addietro.
E tu che eri giovane e bella,
e non meditavi un futuro,
parlavi soltanto d’amore,
e avevi il presente nel cuore.
Oggi vorrei ritornare,
e stringerti ancora più forte,
per far durare per sempre,
la tua giovinezza in quel giorno.