Tren’anni (Canzone del tempo) – Daniele de Marchi

Dicembre 3, 2019

Avevo in mente di scrivere una canzone sul tempo che passa, ma alla fine è saltato fuori un brano che illumina due momenti della mia vita per poi catapultarsi in un presente dove la musica evolve assieme alla storia e dove le passioni sopite lasciano spazio a una inattesa scoperta… Trent’anni (Canzone del tempo che […]

Avevo in mente di scrivere una canzone sul tempo che passa, ma alla fine è saltato fuori un brano che illumina due momenti della mia vita per poi catapultarsi in un presente dove la musica evolve assieme alla storia e dove le passioni sopite lasciano spazio a una inattesa scoperta… Trent’anni (Canzone del tempo che passa)…

Canzone del tempo

Ricordo, il caldo del giorno distante
in cui hai compiuto trent’anni
lo spiazzo davanti a una fabbrica
che era in disuso,
e la tua fretta, la voglia di andare,
io che tentavo di farti restare.

Ricordo il caldo la notte d’estate
dei tuoi ventott’anni,
in quel parcheggio davanti a una villa,
oscura e isolata,
la mezzanotte passò inosservata,
mentre il tuo corpo ardeva d’amore.

Come son stati gli ultimi tuoi compleanni,
le tante estate trascorse, lontano da me?
dall’ultimo abbraccio che cosa hai vissuto,
che cosa è rimasto, della donna che amavo?

In un lampo fugace quel tempo è passato,
non me ne sono accorto, ma tutto è cambiato,
sei una splendida madre con le rughe nel viso
e non hai più trent’anni…

Ma nella vita le cose che hai amato ritornano sempre, in altre forme, con volti e sembianze talvolta diverse, e qualche volta ti sembra di avere vent’anni in meno vent’anni nel cuore e poi ti accorgi che gli amici intorno sono cambiati e non te ne sei accorto

Se mi richiami ti vengo a cercare dimmi a che ora in che luogo mi farò trovare se hai voglia di fare l’amore se hai voglia soltanto di parlare, ti giuro ti posso portare un bagaglio di cose già viste di cose vissute,

Se hai voglia di dimenticare non esitare a chiamare.

Se invece non vuoi rovinare il ricordo di giorni che porti nel cuore che porti in segreto quando la notte sei sola e non riesci a dormire che ti posso dire, chiama lo stesso ora sono diverso, potresti scoprire che amarmi di nuovo è come svegliarsi da un sogno che non sa finire…

Il numero che mi hai lasciato un giorno l’ho preso, ho provato a chiamarti sperando che fosse sbagliato, che credi non saprei cosa dire lo sai che parlare di niente non lo riesco a fare , e poi rievocare il passato mi arrangio non serve di certo un aiuto per dirmi del giorno in cui ti ho perduto.

Se poi ti rivedo per strada ricordi la donna che ho amato ma sei differente, non credere che siano gli anni è che non hai niente da dire eccetto le cose banali che un tempo diceva la gente comune , la gente per bene quella che allora per noi era solo la gente borghese.

Poi credimi ora sono diverso, ora gioco partite truccate in tavoli da vincitore, nascondo le carte e se mi vieni a cercare ti giuro ti potrai fidare, con te non riesco a barare nel mazzo ho una carta che porta il tuo nome, la tengo in disparte per quando ti vedrò tornare.

Ricordo, il caldo del giorno distante
in cui hai compiuto trent’anni,
lo spiazzo davanti a una fabbrica
che era in disuso,
quel giorno mi hai salutato
avevi addosso un amaro sorriso,
io lo ricordo così quel momento,
l’ultimo istante trascorso al tuo fianco.

– Daniele de Marchi

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    Esperto di comunicazione interdisciplinare.

    Consulente con oltre 20 anni di esperienza in ambiti manageriali, comportamentali e di vendita. Digital Marketing Strategist nell’ambito della ideazione, coordinamento e realizzazione di progetti di Marketing Digitale.