Voglio avere il suo ricordo ancora intatto

Luglio 29, 2018

Era il mese di Maggio del 1945, mio nonno era da pochi giorni ritornato a Sandrigo (il suo paese d’origine), dopo una lunga prigionia in un campo di lavoro in Sicilia. Ad aspettarlo c’era la sua fidanzata storica che lo aveva atteso per 5 lunghissimi anni ed aveva pregato e sofferto per lui che le […]

Era il mese di Maggio del 1945, mio nonno era da pochi giorni ritornato a Sandrigo (il suo paese d’origine), dopo una lunga prigionia in un campo di lavoro in Sicilia. Ad aspettarlo c’era la sua fidanzata storica che lo aveva atteso per 5 lunghissimi anni ed aveva pregato e sofferto per lui che le mandava lettere dall’Africa e durante i due anni di stallo nella quale una Italia divisa in due parti combatteva una guerra nella guerra.

Ora tutto era finito, finalmente ad aspettarli c’era una vita, progetti, case, lavoro, figli in un paese tutto da ricostruire.

Lei, facente parte di una famiglia benestante, lo aspettava con un vestito da sposo comprato apposta per l’occasione, eppure qualcosa in quell’idillio andò storto. Quando lui la rivide le disse di non amarla più, che la guerra lo aveva cambiato per sempre e che tutto ciò in cui lui credeva tanti anni prima ora si era sgretolato, insomma, per farla breve, la lasciò per sempre.

Dopo quel giorno lei lasciò quel piccolo paesino di campagna per raggiungere la sorella a Milano, mentre mio nonno conobbe quella che sarebbe divenuta sua moglie, insieme ebbero 4 figli, poi nipoti ed una lunga vecchiaia.

Nel 1993 a 79 anni giunse a mio nonno un invito che “presumibilmente” lo scosse nel profondo: il figlio di un comune amico si sposava ed al matrimonio era invitata anche lei, quella donna lasciata in un giorno di Maggio di 50 anni prima e mai più rivista. Mio nonno non ebbe nemmeno un attimo di esitazione e disse che se ci fosse stata anche lei – lui non sarebbe andato, ma la cosa più sconcertante fu che gli riferirono che anche lei disse la stessa cosa, aggiungendo che non avrebbe avuto il coraggio di rivederlo ed avrebbe preferito ricordarlo come allora per serbare il suo ricordo ancora intatto.

Lasciando per un attimo da una parte tutta la componente “poetica” di questa storia sorge spontanea una riflessione – ai giorni nostri sarebbe possibile custodire intatta l’immagine di una persona congelandola nel passato?

L’amore è un sentimento universale, perciò credo che sentimenti di questo tipo possano maturare in qualsiasi epoca, eppure, ai giorni nostri esiste una differenza sostanziale: tutti noi siamo così tanto digitalmente connessi che possiamo scoprire in tempo reale come sono, cosa fanno e cosa pensano i nostri ex. Sappiamo se sono sposati, divorziati, se hanno avuto figli, possiamo persino vedere le immagini felici della loro famiglia, condivise su Facebook o su Whatsapp. Freschi da una storia finta male possiamo usare i social per postare frasi che dovrebbero colpire indirettamente la persona che ci ha ferito oppure farle intendere che siamo felici, che ci siamo consolati attraverso foto che ci ritraggono in momenti di gioia.

I social  danno l’illusione di guardare da uno spioncino la vita delle altre persone, alcuni usano i social per creare l’utopia di una vita perfetta postando immagini di viaggi, situazioni da sogno, regali e fiori ricevuti in dono dalla persona amata, aspettando con attenzione che arrivino nuovi like a conferma che quella vita rappresentata è finalmente divenuta reale grazie al filtro dello sguardo altrui.

Mio nonno è morto nel 2011, qualche anno prima se n’era andata anche lei e con lei se ne andò via anche l’ultima possibilità che quelle due persone del passato si potessero un giorno rincontrare. Chi lo sa se lungo il percorso di una vita, mio nonno ebbe mai un momento di nostalgia, la tentazione di chiedere di lei o vedere quello che era diventata.

Il tempo non risparmia nessuno, fortunati loro che, complice la distanza, hanno potuto tenere in vita l’immagine di un tempo e non lasciarla sovrascrivere dalla realtà o peggio ancora dalla immagine distorta di quella vita che oggi rappresentiamo sui social.

Ecco una mia canzone dedicata a loro:

E’ tornata

E’  tornata l’altra sera mi hanno detto,
sorridendo con dolcezza i vecchi amici,
sai, mi dissero, è ancora quella di una volta,
più tranquilla, più matura, più signora.

E ho rivisto con la mente quel sorriso,
le treccine che lambivano il suo viso,
l’espressione che amavo immaginare
quella pelle ardente e bianca da baciare.

Quante sere amici cari sono andate,
le stagioni senza tregua son passate,
e la vita le avrà amici cancellato,
la poesia e l’incoscienza che più amavo.

La portavo con quell’auto lungo il viale,
e con la radio accesa si lasciava amare,
ora invece avrà dei figli, un vero amore,
una casa e una famiglia da gestire.
E nessuno saprà mai di quella sera,
come se quell’era non sia mai esistita,
non ricorderà ai suoi figli e mai a nessuno,
le parole di quel dolce innamorato.

E’ tornata l’altra sera, mi hanno detto,
ed in me tornò l’immagine di allora,
io risposi No – non ditemi niente altro,
voglio avere il suo ricordo ancora intatto,

Voglio crederla per sempre come allora,
con le trecce e quello sguardo da bambina,
voglio crederla la dolce sognatrice,
la mia musa di quell’epoca felice.

E’ tornata l’altra sera, mi hanno detto,
ma la lei d’allora non tornerà mai più.

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    Esperto di comunicazione interdisciplinare.

    Consulente con oltre 20 anni di esperienza in ambiti manageriali, comportamentali e di vendita. Digital Marketing Strategist nell’ambito della ideazione, coordinamento e realizzazione di progetti di Marketing Digitale.